Cosa vedere nell’entroterra pugliese

Ancora un post in salsa pugliese. Dopodiché prometto di fare basta. E’ un post per raccontare la regione dal punto di vista più stereotipato: case bianche, cielo azzurro, piante rigogliose, orecchiette, mare in lontananza, i fornelli. Insomma, tutto ciò che ricorda questa regione nell’immaginario collettivo. Si vede soprattutto nei paesi nell’entroterra pugliese, tra Taranto e Brindisi.

Se atterrate a Brindisi, non potete perdervi Locorotondo. Non c’ero mai stata, a dispetto di Alberobello, dove ho avuto la fortuna di andare svariate volte da piccola, per vedere i trulli, patrimonio Unesco. Che, poi, volendo, bastano 20 minuti, vista la chiesa, i trulli siemesi e fatta un po’ di storia, non c’è tanto altro, ma bisogna fare attenzione a non essere assaliti da un accoglienza, fin troppo calda, nei negozi turistici.

Locorotondo, comunque, dicevamo, è una cittadina davvero pulita, accogliente, dove passeggiando tra i vicoli ci si perde nella bellezza degli antri e dei cortili interni, sempre addobbati con i fiori. Ci sono anche diversi locali e ristorantini dove uscivano certi profumi…ma non ho avuto modo di fermarmi.

Locorotondo

 Già, perché ad aspettarmi c’erano altre meraviglie come Ostuni. E’ un paese abbastanza grande, che ha una nutrita parte vecchia. Decisamente affascinante, ricca di negozietti, in parte anche molto turistici. Bello, però, farsi un giro la sera, soprattutto. Vicino al duomo, poi c’è una stupenda visuale sul mare e di parte dell’entroterra pugliese, compresa la porta sul cielo che vedete qui sotto.

Entroterra di Taranto e Brindisi

Vicino ad Ostuni si trova anche un agriturismo piacevole: Lamiola piccola. Devo appuntare che i prezzi per i turisti da fuori erano un po’ più alti rispetto a quelli riportati sulla guida delle Osterie d’Italia, ma non alla follia. Vale la pena assaggiare gli antipasti con verdure fresche, fritti, capocollo, mozzarelle, salsiccette in tegame da urlo. Altrettanto si può dire per le orecchiette, ma non per la pasta riepiena. Al dolce, per inciso, non ci sono arrivata, viste le porzioni.Ci vogliono 3 km buoni di sterrato in mezzo al nulla per raggiungerla, ma per il verde rigoglioso, le farfalle, la piscina e la vista su Ostuni e il mare, ne vale la pena.

Alberobello trulli, orecchiette

Ha un belvedere, nel senso proprio del termine e un centro, non enorme, ma che merita una visita, Cisternino, soprattutto per il panificio Al vecchio forno, dove oltre ai taralli classici, si trovano quelli bolliti, anche aromatizzati alla cipolla. Slurp! Non per l’alito…ma vabbé soprassediamo. La foto è un po’ più giù. Nello stesso posto si possono acquistare, oltre al pane, chiaro, compreso il pane di Altamura, le orecchiette, di grano duro e di grano arso. Sarebbe a dire grano duro tostato.

Campagne pugliesi, taralli

Anche nell’entroterra pugliese di Taranto (in alto il mar Piccolo al tramonto e altre foto con la luna) non mancano ottimi posti dove assaggiare tipicità. Una su tutti è la Masseria del duca, che produce scamorze affumicate sotto gli ulivi buonissime e anche il formaggio Don Carlo. Una specialità che fanno solo loro. Ecco, non aspettatevi che siano dove dicono a Crispiano, perché dal centro del paese ci vogliono 40 minuti nell’entroterra di Taranto per arrivarci, senza mai un’indicazione. L’unica è mettere le coordinate di google nel navigatore.

Se non fosse per aver trovato Albano (che fortuna eh?) e gli splendidi paesaggi con sole e luna nelle campagne circostanti le bestemmie avrebbero preso il sopravvento. Sempre a Crispiano, c’è anche La Cuccagna, ottimo locale, un fornello evoluto, dove ho assaggiato carne buonissima, ma anche patate fritte fatte in casa, zucchine crude con pecorino e limone, melanzane al balsamico e un panino fatto in casa con mortadella tartufata da urlo. Non si spendono 15 euro.

Palagiano, invece, per mangiare goduriose salsicce con rucola e grana o al basilico, bracioline, carne alla griglia (ma anche patate alla griglia), in un ambiente informale, fiondatevi dall’Amico rosticciere. Prezzi fin troppo onesti, un’accoglienza unica e davvero carne di qualità. E’ un classico fornello pugliese, che funziona anche da asporto, con macelleria e brace accanto.

Se vuoi vedere altri racconti di viaggio enogastronomico vai nella sezione dedicata del blog.

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