Carne

I taralli pugliesi di Palma D’Onofrio

La ricetta dei taralli pugliesi non poteva che essere di Palma D’Onofrio. Lei è un riferimento in fatto di cucina, specie se si parla di Puglia. Questa ricetta l’aveva portata alla Prova del Cuoco qualche anno fa.

Cos’ha di particolare questa ricetta dei taralli pugliesi?

Escono taralli croccanti, che non si fermano in gola, come capita spesso di comprare al supermercato. Questi si sciolgono in bocca.

La differenza vera la fa, a mio parere, il tempo di riposo dell’impasto. Oltre che le materie prime utilizzate. L’olio in particolare, dà gran parte del sapore al tarallo.

Ah, ci vuole un po’ di pazienza nel farli, oltre che essere cotti in forno vanno anche bolliti. La bollitura li rende lucidi e croccanti. Alcuni fanno riposare l’impasto dopo il passaggio in acqua. Non ho trovato grandi differenze, se si infilano subito in forno.

Sono durissimi, se non li fate, invece, riposare almeno 4-5 ore dopo averli formati e prima di farli bollire.

Vanno tenuti in un luogo asciutto. Dentro un sacchettino chiuso di quelli da freezer, o meglio in una scatola di latta.

I taralli pugliesi scaldati tornano fragranti?

Sì, ma se li conservate subito nel modo giusto è meglio. Sono friabili appena raffreddati, poi tendono a trattenere umidità e allappare la bocca.

In alcune ricette i taralli hanno lievito, nella ricetta originale pugliese dei taralli non ci va.

Se vuoi vedere altre ricette di lievitati dai un’occhiata alla categoria dedicata su questo blog. Se cerchi altre idee in cucina, invece, scarica un e-book a tema.

Ricetta taralli pugliesi originali di Palma D’Onofrio

Dosi per 2 personeTempo 30 m

Ingredienti

Ingredienti

  • farina 00| 500 g
  • olio extravergine d’oliva | 125 g
  • vino bianco tiepido | 150 g
  • sale | 1 cucchiaino per l’impasto + un cucchiaio per l’acqua
  • finocchietto, pepe nero, peperoncino o altri aromi (opzionale)

Istruzioni

Setacciare la farina e metterla a fontana su un tagliere, aggiungere l’olio e lavorare l’impasto velocemente. Aggiungere il vino bianco tiepido, il sale e i semi di finocchio.

Lavorare la pasta fino ad ottenere un impasto corposo. Farlo riposare almeno 30 minuti in luogo fresco coperto da pellicola per alimenti perché sia elastico e possa essere lavorato, senza che si ritiri.

Stendere l’impasto a circa 5 mm. Tagliare delle striscioline larghe 1 cm, rotolarle tra le dita, come si fa per i gnocchi. Quando sono di circa diamero 7 mm, tagliarle a tocchetti da 5 cm.

Formare i taralli chiudendoli su se stessi sovrapponendo le estremità e schiacciandoli col dito in modo da sigillarli.

Far riposare i taralli pugliesi tutta la notte o almeno 4 ore.

In una pentola larga o in un wok portate ad ebollizione dell’acqua in cui avrete aggiunto il sale, come per la pasta.

Quando saranno pronti immergerli nell’acqua bollente e ritirarli con una schiumarola appena salgono a galla.

Sistemarli su di un canovaccio da cucina, uno accanto all’altro, ad asciugare per qualche minuto.

Trasferirli su carta forno in teglia.
Infornare a 200° ventilato far cuocere fino a che non saranno dorati e croccanti.

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