Ehi, non avevo più finito il resoconto napoletano. Ci sono altre due-tre cose belle da raccontare soprattutto utili per chi fosse diretto verso questa destinazione prossimamente per mangiare bene a Napoli centro.
Galleria Umberto primo e teatro San Carlo, tra queste non possono mancare. Così come una pasticceria buonissima in piazza Cavour, Mignone, dove sono stati ritratte queste bigole di San Giuseppe gigantesche qui sotto. Hanno anche belle confezioni da asporto ma separate sempre i babà dal resto se non volete sentirvi dare degli ubriaconi in aeroporto dal controllo sicurezza 😉
Sempre sul fronte culturale vicino alla via dei Presepi e a spaccanapoli consiglio di visitare Napoli sotterranea. Ci sono tante entrate, ma in questa avrete modo di vedere oltre all’antico acquedotto, poi rifugio durante la guerra, anche dei meravigliosi resti del teatro greco-romano che sorgeva nella stessa area dove oggi ci sono una chiesa, San Lorenzo Maggiore e un sacco di caseggiati. Resterete stupiti vedendo dove oggi si nasconde il teatro…cioè dove ho scattato l’ultima foto, in basso a destra.
Altra tappa divertente e gustosa è stata Nennella, per la quale vi rimando al post di Luciano Pignataro, giornalista napoletano eno-gastronomo. E’ nei quartieri spagnoli, quindi di sera non girate con troppa spavalderia, ma è un posto dove mangiare bene a Napoli centro. E’ una trattoria tipica, dove oltre a una deliziosa frittura di pesce potete trovare, ad esempio, la pasta patate e provola, con un tocco di pomodoro,che vedete qui sopra.
Last but not least: ultimi due indirizzi da non mancare per mangiare bene a Napoli centro. Entrambi su Spaccanapoli. Per il salato con Sorbillo, celebre pizzeria dove per mangiare la coda è, per dirla sempre con l’inglese, un must. Bisogna entrare e dare il proprio nome attendendo il turno. La pizza con il pesto, però, è decisamente da provare.
Infine, Scaturchio pasticceria da asporto in particolar modo, ma che ha anche alcuni tavolini all’interno e che fa pure aperitivi salati. Ottimi i babà, profumati di rum ma delicati e ricche di sapori mediterranei anche le sfogliatelle sia ricce, sia lisce, con la frolla. Chiudo con l’immancabile cornetto, ingegnosamente adattatosi ai tempi e non più scaccia iella, ma scaccia crisi (sì, sì avete letto bene c’è scritto schiaccia, l’italiano è un optional, come per me spesso del resto :D).