Andare a Roma e non vedere Eataly ad Ostiense, appena aperta alla fine dello scorso anno, è per un appassionato di cibo e vino, un po’ come mancare una tappa d’obbligo. Sebbene avessi già visto ancora all’apertura la sede di Torino, già qualche anno fa, devo ammettere che il nuovo megastore di Oscar Farinetti, ispirato ai mercati di Istanbul, è davvero gigantesco.
Tra caffetterie, ristorantini, libri di cucina, golosità, bottiglie di vino c’è da perdersi per mangiare a Roma, dentro Eataly. Certo, non è tutto propriamente economico, ma la qualità c’è. Basta assaggiare i formaggi o una brioche per rendersene conto. Ed è tutto concentrato in un solo posto. Cosa non proprio trascurabile in una grande città, visti i tempi di spostamento, a Roma particolarmente creativi, grazie all’Atac.
Si trovano delle paste da paura, che ho scoperto, poi, essere create sotto la guida di Luca Montersino. Infatti, la brioche, ragazzi era veramente da svenimento, ne avrei mangiate 100. Si trovano anche formaggi e salumi, vini da ogni dove con una predilezione vagamente piemontese.
Per mangiare a Roma, comunque, ho preferito uscire allo scoperto. Nel senso, carica di borse e bottiglie, appropinquarmi nella capitale, visto che ad Ostiense locali non ne mancano, anche se m’ha chiuso la mia gelateria preferita, Fata Morgana (che si trova, comunque, in altre zone de Roma, aho!).
Grazie alla tecnologia (per la serie cosa farei senza Iphone?) mi sono imbattuta in una trattoria familiare davvero alla mano, “Olio, sale e pepe”, dove assaggiare un ottimo cacio e pepe, ma, soprattutto, un tiramisù che confesso era tanto, ma tanto, ma tanto più buono di quello comperato dal classicissimo Pompi, in zona San Giovanni. Ormai lì fanno il tiramisù con pistacchio, banane, le fragole, ma quello classico non l’ho trovato come ai tempi dell’università irrimediabilmente buono.
Per chiudere in bellezza, o quasi, Trastevere. Nel mangiare a Roma sono stata svariate volte a Le Mani in pasta in via dei Genovesi, assaggiando carpaccio di branzino con tartufo e rombo con le patate da urlo. Stavolta ho preso ostriche e crudi…quello che è successo dopo sono stati brividi, vomiti, caldo, freddo, vertigini…per una trentina di ore. Non lo auguro a nessuno.
Un luogo che adoro e riconfermo per mangiare a Roma è l’Enoteca Ferrara (che non esiste più) gentilmente fattomi conoscere da Radio Cucina alcuni anni or sono. Sì, ho scarpinato abbastanza per stare 28 ore nella capitale e vedere questo e quanto già raccontato. Ma mica potevo perdermi un bicchierino d’annata con buffet annesso? Scherziamo? Adesso che poi è tutto conservato sotto azoto… Per fortuna che la focaccia e gli stuzzichini sono sempre ottimi. Molto – davvero – molto diversi, dalle crepes e altre cialtronerie che si trovano in zona – anche nel prezzo, eh – ma io non sono mica tutti i giorni a Roma e per l’esperienza che ho avuto finora mi è dato sapere che si vive una volta sola. Sperando di tornare tante volte in questa meravigliosa città.
PS. Scusate ho dimenticato proprio la foto di copertina, cioè Roscioli, zona campo dei fiori, vino, formaggi e salumi, ma anche piatti fantastici, come si può vedere qui sopra!!!!