Dove mangiare a Noto? Lo so, non è un problema che ci affligge tutti i giorni, ma se capita di essere da quelle parti ecco due indirizzi, attaccati l’uno all’altro, che non potete perdere. Prima di tutto il Caffè Sicilia di Corrado Assenza, uno dei pasticcieri più premiati e rinomati d’Italia. Non solo per i suoi tranci di torta, ma anche per il gelato, ad esempio, alla cassata, che faceva una voglia anche fuori stagione che non vi spiego.
Si trova sul corso principale poco distante dalla cattedrale. Ottimo anche il caffè da abbinare, volendo, ad un biscottino, tipo quello integrale al limone 😉 Purtroppo non sono riuscita a mangiare a Noto null’altro in questa famosa pasticceria. Toccherà tornare 😉
Il consiglio che vi dò, infatti, è non abbuffarsi prima a I sapori della Val di Noto, ora Vicari,, la seconda tappa consigliata dove mangiare a Noto. Le porzioni sono abbondanti, anche se la presentazione elegante potrebbe ingannare qualcuno. I ravioli alla ricotta con pesto di pistacchi erano favolosi, mentre curioso è stato l’antipasto siciliano. Arancini di carne da paura, ricotta fritta, il mitico ragusano, una salsiccia affumicata di un’aziendina che si trova andando verso Palazzolo, una gelatina di baccalà e uno sformato di cipolla e di finocchio. Slurp! Niente male anche gli arancini ripieni di bufala con guanciale e fonduta di ragusano o la pasta al cavolfiore con ragù di maiale nero dei Nebrodi.
Noto, comunque, non è solo cibo. E’ anzitutto patrimonio Unesco, per tutte le meraviglie barocche che vi sono racchiuse. Trascorrerci qualche ora vale davvero la pena. Oltre alla cattedrale, per la modica cifra di 4 euro si possono visitare anche il museo e altri palazzi. Il primonon è che proprio sia chissà che. Bello, invece il teatro, una piccola chicca e spettacolare la sala degli specchi, per l’affresco dipinto sul soffitto, che sembra tridimensionale.
Si diceva di Palazzolo poco sopra. Anche questo piccolo paesino ha due chiese “battezzate” dall’Unesco. Al rosario delle 6, a inizio anno, cioè quando sono andata da quelle parti, la chiesa di San Paolo era piena, seppur in fase di restauro. Purtroppo la vicina chiesa madre riaperta pochi anni fa al culto non è stato possibile visitarla, ma anche quella dell’annunziata, dove stazionava un dipinto di Antonello da Messina è bella, sopratutto per le colonne esterne meravigliosamente scolpite. Il castello dicono meriti, ma causa rappresentazione del presepe vivente, niente per me. Insomma, tanti chilometri sono comunque stati ripagati da un paesaggio bucolico bellissimo, quasi pareva d’essere in Irlanda.